martedì 16 dicembre 2014

Dolci regali - perché non c'è due senza tre

E non si sa come ecco il terzo libro della collana MTChallenge! Sempre più bello e ricco.
Questa volta si parte dalla sfida del babà e si spazia con bagne, creme, dolci lievitati degni di un re, appunto  :-D
Tutto questo e anche molto di più, con la solita ironia che alleggerisce questo nutrito e approfondito libro di cucina (ben 130 ricette in totale).
Chiedetelo in libreria!!!



DOLCI REGALI
Collana “I libri dell'MTChallenge”
SAGEP Editori- Genova
Prezzo di copertina: 18,00 euro
Foto: Paolo Picciotto
Illustrazioni: Mai Esteve
Editor: Fabrizio Fazzari
Impaginazione: Barbara Ottonello
  
Acquistando una copia di Dolci Regali, contribuirai alla creazione di borse di studio per i ragazzi di Piazza dei Mestieri (link: http://www.piazzadeimestieri.it/), un progetto rivolto ai giovani oggetto della dispersione scolastica e che si propone di insegnare loro gli antichi mestieri di un tempo, in uno spazio che ricrea l'atmosfera di una vecchia piazza, con le botteghe di una volta- dal ciabattino, al sarto, al mastro birraio e, ovviamente, anche al cuoco. La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità: la centralità del progetto è ovviamente rivolta ai ragazzi che trovano in questa Piazza un punto di aggregazione che fonde i contenuti educativi con uno sguardo positivo e fiducioso nei confronti della  realtà, derivato proprio dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto.

mercoledì 26 novembre 2014

Muffins da Marte


Marte e i marziani, quanta fantasia ha scatenato il pianeta rosso negli umani della Terra! Ho voluto rendere omaggio a tutta la fantascienza, genere che amo, ma alquanto variegato, si va dal puro intrattenimento, all'umorismo, alla denuncia sociale, sì, perché parlando di civiltà aliene o del futuro, spesso gli autori ci parlano di noi e della nostra società (per esempio gli alieni invasori rappresentano il nemico straniero, durante la guerra fredda "l'invasione degli ultracorpi" descrive la paura delle spie infiltrate nella società americana). Certa letteratura più recente porta a riflettere ribaltando la situazione e descrivendo il punto di vista dell'alieno (il magistrale "Sentinella" di Fredric Brown).
Dovendo sceglierne uno per tutti, il ciclo di John Carter di Marte di Edgar Rice Burroughs, avventura pura e spensierata , il protagonista è un veterano della guerra di secessione che fuggendo dagli indiani si rifugia in una caverna e si ritrova catapultato sul misterioso pianeta, dopo innumerevoli avventure si innamora di una principessa e guida il suo popolo nella guerra contro i nemici verdi. Più classico di così! 
Inoltre l'intrattenimento è assicurato se pensate che dalla penna dell'autore è uscito anche il personaggio di Tarzan, l'uomo scimmia più famoso di tutti i tempi.
Per questi muffins rossi come Marte ho scelto il mio classico abbinamento da MTChallenge: radicchio e Sangiovese, ormai è la mia personale sfida nella sfida e mi manca solo un dolce, ma ci sto lavorando :-D
Grazie a Francesca per la sua ottima ricetta e soprattutto per l'idea di associarla a un'opera letteraria, la mia lista di libri da leggere si sta allungando...

Muffins al radicchio e Sangiovese:
(per 12 muffins)

300 g di farina 00,
150 g di radicchio rosso tondo,
100 ml di vino rosso Sangiovese,
80 g di yogurt naturale scremato,
70 g di burro più una noce,
50 g di parmigiano grattugiato,
50 g di pecorino scoparolo,
2 uova,
uno scalogno,
8 g di lievito per torte salate,
un pizzico di bicarbonato,
olio evo,
un pizzico di sale,
un pizzico di pepe.

Pulire e lavare il radicchio, scolarlo e tagliarlo a striscioline, pulire lo scalogno, tagliarlo a rondelle sottili. Scaldare una padella con un filo d'olio, stufarvi lo scalogno e dopo pochi minuti aggiungere il radicchio, sfumare con un poco di Sangiovese e cuocere a fuoco lento, spegnere e lasciare raffreddare. Accendere il forno a 190°C e sistemare i pirottini per i muffins negli stampi.
Frullare il radicchio insieme a un poco di vino rosso. Sciogliere il burro e lasciarlo raffreddare. Sbattere le uova in una ciotola, unire il burro, lo yogurt, il radicchio frullato e il vino rimasto.
In un altro contenitore setacciare insieme la farine col lievito e il bicarbonato, unire il parmigiano, il sale, il pepe e il pecorino a pezzetti, mesolare il tutto con un cucchiaio. Versare gli ingredienti liquidi all'interno di quelli asciutti e mescolare con un cucchiaio per poco tempo, non più di 10-11 giri di cucchiaio. Versare nei pirottini da muffin riempendoli fino ai 2/3. Abbassare la temperatura a 180°C, infornare e cuocere per circa 20-25 minuti. Appena sfornati distribuire poco burro sulla superficie dei muffins caldi e lasciarlo sciogliere (ne basta pochissimo per mantenerli morbidi), lasciare raffreddare su una gratella.



venerdì 21 novembre 2014

Il nocciolo della questione


Il tema dell'MTChallenge di questo mese è quanto mai intrigante, Francesca ci svela tutti i trucchi per realizzare dei muffins perfetti (o quasi guardando i miei, ma lasciamo perdere...) sia dolci che salati.
Ma siamo all'MT e i giudici più creativi del web si sono inventati una regoletta semplice semplice a complicare il tutto: ispirarsi a un testo letterario, libro, poesia, canzone o fumetto, a scelta, purché l'attinenza con la ricetta sia spiegata e dichiarata.
Rumore di rotelline che girano, già, perché dopo un primo momento di vuoto totale le idee si sovrappongono e si confondono, ma bisogna scegliere, il limite di due ricette è studiato per arginare la fantasia sfrenata dei partecipanti (sagge donne).
Il primo libro che mi è venuto in mente è "Il nocciolo della questione" di Graham Greene, letto molti anni fa in una fase giovanile di libri un po' "pesi" ma che, proprio per questo, rimangono impressi e accompagnano la propria formazione. Credo che questa fase sia comune a molti giovani, spesso con l'età si preferiscono libri più leggeri, alternati a qualche tomo classico ogni tanto, comunque per me non ci sono regole, leggo in maniera disordinata e a seconda dell'umore, praticamente di tutto e di tutti i generi. "Il nocciolo della questione" mi aveva colpito per l'accuratezza dell'introspezione, per la descrizione dei sentimenti, per l'empatia con i personaggi, tutti molto umani e imperfetti ma mai giudicati o condannati. Il protagonista arriva all'angoscia più nera ma la pietà è sempre presente. Scrittore che è anche cattolico che scrive di fede e peccatori ma che non giudica, un autore che stimola la riflessione. Difficile da descrivere, come in molti suoi libri i generi si confondono, poliziesco, spionaggio, generi considerati a torto "minori" dalla critica. Molti suoi libri diventarono film e scrisse diverse sceneggiature, non me ne vorrà, quindi, l'autore, se il suo "nocciolo" è diventato una "nocciola" nel mio adattamento a ricetta!
Purtroppo la cupoletta è quasi assente ma vi assicuro che il sapore e la morbidezza compensano ampiamente.
Ed ecco la ricetta.

Muffins alle nocciole e grano saraceno:
(per 12 muffins)

100 g di farina 00,
100 g di farina di grano saraceno,
100 g di zucchero semolato,
100 g di burro morbido,
125 g di yogurt naturale scremato,
50 g di nocciole,
30 g di miele,
2 uova,
2 cucchiai di cacao,
1/2 cucchiaino di bicarbonato,
8 g di lievito per dolci,
un pizzico di sale,
12 nocciole intere,

40 g di nocciole a pezzi e zucchero semolato per decorare la superficie. 

Accendere il forno a 190°C. Tritare finemente le nocciole. Lavorare a crema il burro con lo zucchero, unire le uova, sbattere bene con una frusta a mano, unire lo yogurt e il miele e tenere da parte.  In un altro contenitore setacciare insieme le farine, le nocciole tritate, il cacao, il sale, il bicarbonato e il lievito. Versare gli imngredienti liquidi all'interno di quelli asciutti e mescolare con un cucchiaio per poco tempo, non più di 10 giri di cucchiaio. Versare nei pirottini da muffin riempendoli fino ai 2/3, inserire una nocciola intera al centro di ogni muffin. Decorare la superficie con le nocciole a pezzi e una spolverata di zucchero semolato. Abbassare la temperatura a 180°C, infornare e cuocere per circa 20-25 minuti.



martedì 18 novembre 2014

Fudge al cioccolato


Se la golosità è una mia caratteristica, il periodo autunnale con i primi freddi e le piogge (ahimè fin troppo abbondanti in molte regioni) non può che acuire la voglia di cioccolato. Questi cubetti di fudge sono veloci e molto gratificanti, la ricetta di Nigella Lawson viene dal blog di Stefania, anche lei non da meno in quanto a sfizi golosi e spesso furbissimi come lei stessa definisce questi fudge. 
Se non li avete ancora provati fatelo, sono anche un'ottima idea per i regali di Natale o da offrire agli amici in visita, se riuscite a trattenervi dal mangiarli tutti!
Ho sostituito i pistacchi con le noci del Brasile che avevo in dispensa, avendo provato entrambe le versioni penso che stiano bene con tutta la frutta secca, a parte le preferenze personali.

Fudge al cioccolato:

397 g di latte condensato (una lattina),
350 g di cioccolato fondente,
150 g di noci del Brasile,
30 g di burro,
un pizzico di sale.

Tagliare il cioccolato in pezzetti picccoli o in scaglie col coltello, mettere tutti gli ingredienti tranne le noci in un pentolino, scaldare sul fuoco basso fino a sciogliere il tutto. Spezzettare le noci in pezzi abbastanza piccoli, quando il composto sul fuoco è liscio e omogeneno togliere dal fuoco, versarvi le noci a pezzetti e mescolare bene, versare in uno stampo quadrato di circa 23 cm di lato rivestito di carta forno, lasciare raffreddare e conservare in frigo. Tagliare in cubetti.
Si possono conservare nel congelatore.


giovedì 6 novembre 2014

Cappelletti alla zucca e Gruyère DOP


Se si parla di ricetta del cuore penso subito alla pasta ripiena, ai tortellini che preparavo insieme a sorelle, cugine, mamma, zie e nonna, un classico di Natale. Purtroppo abitando lontano non ci si vedeva spesso ma era una festa grande ritrovarsi per le feste e la preparazione dei cappelletti è l'ideale per le chiacchiere, mentre le mani lavorano, le dita piccoline dei bambini sono perfette per i tortellini della tradizione modenese di mia nonna, c'è tempo per aggiornarsi sulle grandi e piccole novità.
Qua in Romagna, però, il re della pasta ripiena è il cappelletto, molto più grosso e con una forma diversa, a cappello, appunto. Ho voluto giocarchi un pochino con un ripieno alla zucca e Gruyère DOP. La zucca è la verdura della stagione e trovo che si abbini molto bene con questo formaggio saporito e aromatico .
Con questa ricetta partecipo al contest #noiCHEESEamo! indetto da Formaggi Svizzeri in collaborazione con Peperoni e Patate.


Cappelletti alla zucca e Gruyère DOP:
(per due persone)

per la pasta:
200 g di farina,
2 uova,
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro.
 
per il ripieno:
150 g di zucca,
1 piccola patata,
120 g di Gruyère DOP,
1/2 uovo,
1 spicchio d'aglio,
olio evo,
rosmarino,
timo,
sale, 
pepe.
 
Per il ripieno pulire la zucca e sbucciare la patata, tagliare a dadini abbastanza piccoli e stufare in una padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato, aggiungere qualche foglia di rosmarino e di timo tritati. Cuocere a fuoco medio, togliere l'aglio e regolare di sale e pepe. Schiacciare con una forchetta e unire il formaggio grattugiato e il mezzo uovo, mescolare e tenere da parte.
Impastare sulla spianatoia tutti gli ingredienti e lavorare bene l'impasto fino a renderlo liscio ed omogeneo (il concentrato serve per dare un colore aranciato alla pasta per ricordare la zucca), coprire con una ciotola e lasciare riposare una mezz'ora. Tirare la sfoglia con il mattarello o con la macchina per la pasta in una sfoglia non troppo sottile.
Tagliare dei quadrati di circa 5 cm di lato, inserire al centro il ripieno e ripiegare la pasta dando la tipica forma del cappelletto, se la pasta si secca troppo inumidire leggermente i bordi.
 
Sciogliere in una padella del burro con uno spicchio d'aglio, del rosmarino e del timo, fare insaporire e togliere l'aglio e il rosmarino. Lessare i cappelletti in abbondante acqua salata, scolarli e versarli nella padella col burro, saltarli per  pochi istanti e servire con Gruyère grattugiato e un po' di pepe.



martedì 4 novembre 2014

Involtini di verza con verdure e formaggio


Anche quest'anno ho il piacere di partecipare al contest dei formaggi svizzeri #noiCHEESEamo in collaborazione col blog Peperoni e Patate. Il tema comune per tutti è declinare le proprie ricette del cuore con i due formaggi svizzeri più famosi: l'Emmentaler DOP e le Gruyère DOP. Il primo non ha bisogno di presentazioni, è il formaggio coi buchi per eccellenza, ne vado matta fin da bambina sia per i buchi che per il gusto dolce ma saporito insieme. Il secondo, invece, privo di buchi, forse ancora più antico, è l'ingrediente base della fondue di formaggio e ha un sapore più deciso e aromatico.
Comincio dall'Emmentaler che ho usato dentro involtini di verza che mi ricordano le mie, ormai lontane, origini lombarde che mi riportano all'infanzia e ai pranzi dalla nonna, e che trovo deliziosi anche nella versione vegetariana con formaggio filante e salsina al pomodoro, per completare pane integrale al lievito madre leggermente tostato.

Involtini di verza con verdure e formaggio Emmentaler DOP:

(per 8 involtini circa)
un cavolo verza (le foglie esterne più grandi),
2 patate,
lo stesso volume di zucca,
100 g circa di Emmentaler DOP,
1 scalogno,
1/2 bicchiere di polpa di pomodoro in pezzi o passata,
olio evo,
sale,
pepe.

Sbollentare le foglie di verza lavate per 3 o 4 minuti, si devono ammorbidire ma rimanere sode e intere, buttarle in acqua ghiacciata per fermare la cottura e conservare il colore. Scolarle su un telo pulito e tagliare la parte più dura della costola centrale ma lasciandole quasi intere.
Pulire le patate e la zucca, tagliarle a dadini, lessarle per pochi minuti insieme a due o tre foglie di verza tagliate a stricioline, scolarle e saltarle in una padella con un filo d'olio su fuoco medio, regolare di sale e pepe e spegnere il fuoco. Intanto in un'altra padella versare un filo d'olio e fare appassire lo scalogno tagliato a rondelle sottili, versarvi il pomodoro e cuocere pochi minuti. Tagliare il formaggio a dadini e amalgamarlo alle verdure, riempire le foglie di verza con il composto e chiuderle formando gli involtini, sistemarli nella padella con il pomodoro, coprire con un coperchio e cuocere per qualche minuto facendo sciogliere il formaggio. Spegnere e servire con pane integrale leggermente tostato (tipo questo ma con farina integrale al posto dell'avena).



mercoledì 22 ottobre 2014

Lasagne al cacao con sedano rapa e vaniglia


Le lasagne sono troppo buone per fermarsi ad una ricetta sola. Grazie all'MTChallenge di questo mese e alla ricetta di Sabrina ho voluto provare la sfoglia al cacao che mi intrigava da un po' e ho pensato a un abbinamento particolare, il sedano rapa, una radice dal sapore delicato ma caratteristico che si abbina molto bene alle spezie, secondo me.
Questa volta ho usato una teglia più piccola di circa 20x20 cm.


Lasagne al cacao con sedano rapa e vaniglia:

per la sfoglia al cacao:
120 g di farina 0 (più per l'impasto e per stendere),
65 g di farina di semola di grano duro,
12 g di cacao amaro,
2 uova.
Versare le farine setacciate con il cacao sulla spianatoia, formare una fontana e versarvi le uova, impastare ottenendo una palla omogenea (se serve aggiungere farina), coprire con una ciotola e lasciare riposare una mezz'ora.
Stendere in una sfoglia sottile con il matterello e lasciare asciugare all'aria.





Per la besciamella:
500 ml di latte,
40 g di farina 0,
40 g di burro,
1 bacca di vaniglia,
sale un pizzico.
Scaldare il latte, intanto sciogliere il burro in un pentolino, togliere dal fuoco e unire la farina poco per volta per evitare di formare grumi, aggiungere il latte bollente poco per volta e mescolare bene, rimettere sul fuoco e cuocere sempre mescolando fino al primo bollore, spegnere, aggiungere la polpa interna del baccello di vaniglia e un po' di sale, mescolare bene e tenere da parte.

Per il sedano rapa stufato:
1 sedano rapa,
olio evo,
sale un pizzico.
In una padella antiaderente scaldare un filo d'olio e stufare a fuoco basso il sedano rapa pulito, lavato e tagliato a dadini di circa 5 mm di lato, dopo qualche minuto unire dell'acqua calda, coprire e continuare a cuocere aggiungendo acqua se necessario, salare spegnere e tenere da parte.


Composizione:
30 g circa di granella di nocciole,
parmigiano grattugiato.

Tostare la granella di nocciole in una padella antiaderente calda per pochi istanti, tenere da parte. Tagliare la pasta in grossi rettangoli, preparare una ciotola con acqua ghiacciata e uno scolapasta, cuocere i rettangoli in abbondante acqua bollente salata due per volta, aspettare fino alla ricomparsa del bollore, scolarli, raffreddarli nell'acqua ghiacciata e lasciarli asciugare sullo scolapasta, continuare in questo modo. Intanto coprire il fondo della teglia con una cucchiaiata di besciamella, ricoprire con la pasta quindi formare i vari strati spalmando la besciamella, il sedano rapa stufato, la granella di nocciole e abbondante parmigiano grattugiato, proseguire con la pasta e così via.
Cuocere in forno già caldo a 180°C per 20 minuti (o 200°C se vi piace la crosticina croccante).
Lasciare riposare qualche minuto prima di servire.




venerdì 17 ottobre 2014

Torta di pere e cioccolato


Con l'autunno il mio blog ha ripreso in pieno la sua attività e quindi approfitto per riprendere anche la sana abitudine del 100% gluten free (fri)day, che avevo un po' trascurato, con una bella torta alle pere e cioccolato. 
Se si parla di comfort food, cibi che fanno bene all'umore e ci fanno sentire coccolati come bimbi, direi che questa torta ci sta dentro in pieno, ho frullato le pere per alleggerire e donare il loro profumo all'impasto, risultato delicato e cioccolatoso, perfetto col tè o con quello che preferite per la vostra pausa golosa.
Buon fine settimana a tutti! :-D

Torta pere e cioccolato:

150 g di farina di riso,
50 g di amido di mais o fecola,
120 g di zucchero semolato,
50g di burro,
50 g di cioccolato fondente,
30 g di cacao amaro,
2 uova,
220 g di pere mature e pulite + 1 intera per la decorazione,
il succo di 1//2 limone,
1 bustina di lievito,
un pizzico di sale.

Sciogliere il burro con il cioccolato, lasciare intiepidire. Montare le uova con lo zucchero, unire il cioccolato con il burro, frullare le pere pulite e tagliate a pezzi insieme al limone, unire al composto, mescolare e aggiungere poco per volta le farine e infine il lievito e il sale (solo un pizzico).
Versare nello stampo (22 cm di diametro) decorare con una pera pulita e tagliata a spicchi, cospargere la superficie di zucchero semolato e cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 30 minuti.
 



giovedì 16 ottobre 2014

Lasagne radicchio e Sangiovese


Questo mese la ricetta che ci ha "costretto" a rielaborare Sabrina non può che aver reso felici le nostre famiglie e i nostri mariti che spesso subiscono, ammettiamolo, le manie di noi foodblogger. Ma questa volta no, perché chi mai resiste a una generosa porzione di lasagne casalinghe? E la ricetta di questa sfida di MTCHallenge ci riporta alla tradizione e ai piatti della domenica fatti con tanta pazienza e amore da mamme e nonne sapienti, sapienza che ci trasmette Sabrina nel suo dettagliato post. 
Io ho scelto un'abbinata ormai collaudata, qui da me, per le sfide salate dell''MTChallenge, insomma, il mio cavallo di battaglia, che mi piace declinare nelle più diverse ricette: radicchio e Sangiovese senza dimenticare gli amati scalogni, che qui siamo in Romagna, non dimentiachiamolo! :-D

Lasagne al radicchio e sangiovese:

per la sfoglia al radicchio:
200 g di farina 0 (più per l'impasto e per stendere),
100 g di farina di semola di grano duro,
40 g di foglie di radicchio tondo di Chioggia,
3 uova.
Lavare, asciugare e tagliare a striscioline il radicchio, lessarlo in poca acqua bollente, strizzarlo bene e frullare. Versare le farine sulla spianatoia, formare una fontana e versarvi le uova e il radicchio, impastare ottenendo una palla omogenea (se serve aggiungere farina), coprire con una ciotola e lasciare riposare una mezz'ora.
Stendere in una sfoglia sottile con il matterello e lasciare asciugare all'aria.

Per la besciamella:
1 l di latte,
80 g di farina 0,
80 g di burro,
noce moscata,
sale.
Scaldare il latte, intanto sciogliere il burro in un pentolino, togliere dal fuoco e unire la farina poco per volta per evitare di formare grumi, aggiungere il latte bollente poco per volta e mescolare bene, rimettere sul fuoco e cuocere sempre mescolando fino al primo bollore, spegnere, aggiungere una grattata di noce moscata e un po' di sale e tenere da parte.

per la salsa al Sangiovese:
250 ml di brodo di verdure (una carota, uno scalogno e poco sedano),
200 ml di vino Sangiovese,
30 g di burro, 
30 g di farina.
Pulire la carota, il sedano e lo scalogno e tagliarli a tocchetti piccoli, metterli in un pentolino, coprire con 250 ml di acqua e portare ad ebollizione, cuocere circa 15 minuti, filtrare il brodo premendo bene le verdure. 
In un pentolino sciogliere il burro, unire la farina, formare una crema (roux) e mescolare con un cucchiaio di legno, fare scurire leggermente, togliere dal fuoco. Scaldare il vino e il brodo, versare un paio di cucchiai di liquido nel roux e mescolare bene, continuare con poco liquido per volta, mescolare bene con una frusta, rimettere su fuoco basso e cuocere fino a bollore perfino per ottenere una salsa cremosa.
Per il radicchio stufato:
una o due palle di radicchio tondo di Chioggia (dipende dalle dimensioni),
3 o 4 scalogni,
mezzo bicchiere di Sangiovese,
olio evo.
In una padella antiaderente scaldare un filo d'olio e stufare a fuoco basso lo scalogno pulito, lavato e tagliato a rondelle, dopo qualche minuto unire il radicchio, lavato, asciugato e tagliato a striscioline, sfumare con il vino e cuocere ancora qualche minuto.


Composizione:

Tagliare la pasta in grossi rettangoli, preparare una ciotola con acqua ghiacciata e uno scolapasta, cuocere i rettangoli in abbondante acqua bollente salata due per volta, aspettare fino alla ricomparsa del bollore, scolarli, raffreddarli nell'acqua ghiacciata e lasciarli asciugare sullo scolapasta, continuare in questo modo. Intanto coprire il fondo della teglia con una cucchiaiata di besciamella e un po' di salsa al sangiovese, ricoprire con la pasta quindi formare i vari strati spalmando la besciamella, la salsa al sangiovese, il radicchio stufato e abbondante parmigiano grattugiato, proseguire con la pasta e così via.
Cuocere in forno già caldo a 180°C per 20 minuti (o 200°C se vi piace la crosticina croccante).
Lasciare riposare qualche minuto prima di servire.


Ecco l'interno della mia lasagna alla Pollock:  ;-P


E l'esterno:



lunedì 13 ottobre 2014

Capresine per 5 anni di blog


Ed eccoci sempre qua dopo ben 5 anni! Il tempo vola ma, si sa, a tavola si sta sempre volentieri e non si invecchia  :-D
Grazie di cuore a tutti quelli che passano di qua e mi fanno compagnia con affetto e simpatia, vi stritolo tutti tra le braccia e soffiamo insieme sulla candelina!
Ho preparato delle mini capresi, un dolce tipico di Capri che mi piace moltissimo, senza farina, quindi naturalmente privo di glutine, ma ricco di gusto grazie alle mandorle e al cioccolato.


Tortine capresi:

100 g di mandorle sgusciate ma non pelate,
100 g di zucchero semolato,
75 g di cioccolato fondente,
2 uova,
60 g di burro.
Tagliare il cioccolato a pezzetti e scioglierlo insieme al burro (a bagnomaria o al microonde a bassa potenza), lasciare intiepidire e sbattere con le fruste insieme allo zucchero. Frullare finemente le mandorle, separare i tuorli dagli albumi, unire i tuorli al composto e montare a neve gli albumi, unire le mandorle e poi, delicatamente, anche gli albumi e amalganare bene il tutto, versare in 8 stampini da muffins imburrati e infarinati  cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 25-30  minuti.
Per una torta singola usare uno stampo da 18-20 cm e cuocere 45-50 minuti circa.


mercoledì 8 ottobre 2014

Bunet


Il bunet o bonet è un dolce tipico piemontese, a me piace moltissimo, adoro gli amaretti nei dolci. Trovo che questo budino cremoso e dal sapore deciso sia perfetto per un fine cena autunnale, casalingo e raffinato allo stesso tempo.
Vi parlavo tempo fa della mia pigrizia nel sistemare le foto digitali, ora poi, con la reflex, ne scatto ancora di più ma poi vanno sfoltite, divise e archiviate, col risultato che qui sul blog sono indietrissimo coi miei viaggetti che vorrei condividere con voi. Finalmente ecco qualche foto del Monferrato in cui sono stata per qualche giorno a settembre, le viti erano ancora cariche di grappoli d'uva, panorami bellissimi che mi hanno fatto venire in mente questo dolce e non aspettavo altre scuse per mettermi ai fornelli! :-P
La ricetta viene da Katia, con piccole modifiche.

Bunet

(per 6 porzioni)

250 ml di latte,
80 g di amaretti secchi,
2 uova,
50 g di zucchero,
3 cucchiai di cacao amaro in polvere,
1 tazzina di caffé,
1/2 stecca di vaniglia,
1 cucchiaio di liquore all'amaretto.
40 g di zucchero per il caramello.

Scaldare il latte con la vaniglia incisa per il lungo, lasciare a riposo una mezz'ora. Intanto scaldare il forno a 170°C, sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il cacao e poi tutti gli altri ingredienti, per ultimo il latte da cui avremo tolto la vaniglia. Mescolare bene.  Preparare un caramello chiaro e versarlo sul fondo degli stampini monodose oppure in uno stampo da plumcake, versarvi sopra il composto agli amaretti, coprire con stagnola e cuocere in forno a bagno maria per 30-40 minuti nel caso dei monoporzione o un'oretta per il budino singolo. Lasciare raffreddare, passare la lama di un coltello lungo i bordi e sformare i budini.


Ed ecco alcune foto di Casale Monferrato:

Chiesa di San Domenico







e di Acqui Terme:

La Bollente con acqua a 75°C




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